PACE?

Pace?

Utenza, questo è il primo articolo dell'utente Severyt!! Spero che vi faccia sorgere degli interrogativi o degli interessi che prima, magari avevate sopiti....... Buona lettura

 

Visto il periodo di tensione che stiamo vivendo e di cui siamo stati informati solo ultimamente grazie ai Mass Media, nonostante si protragga dagli inizi degli anni 50, ha cominciato a prendere forma, nei miei pensieri, l'immagine di un mondo ideale e privo di qualsivoglia forma di violenza, concreta o astratta che sia. Sono consapevole che questa rappresentazione idilliaca è destinata a rimanere tale, ma sono altresì convinto che l'unico modo per crescere è quello di conoscere il passato ed il presente. Per questo motivo, oggi l'utente Severyt, vi narrerà un toccante aneddoto!

Questa è la storia di Sasaki Sadako che aveva appena due anni quando, nel 6 Agosto 1945, la devastante “Little Boy” precipitò sulla città di Hiroshima. La bimba si salvò, tanti altri suoi coetanei invece morirono. La guerra finiva tragicamente, con la perdita di migliaia di vite umane. Bisognava ricominciare da zero e questo fece il popolo giapponese. Sadako, intanto, nell'entusiasmo della sua giovane età, cresceva forte e piena di aspettative, amante della vita e dello sport. Un giorno però, qualcosa andò diversamente e all'età di undici anni, mentre si allenava per una gara di corsa Sadako fu colta dalle vertigini e cadde a terra. La diagnosi fu una grave forma di leucemia causata dall'esposizione alle radiazioni della bomba atomica. La Sua amica Chizuco le parlò di una  leggenda secondo la quale chi avesse piegato mille gru con la tecnica dell'origami avrebbe visto il proprio desiderio avverarsi. Chizuco realizzò la prima gru e Sadako continuò nella speranza di poter tornare presto a correre, dedicando molto impegno nel suo lavoro di piegatura poiché era convinta che in questo modo avrebbe curato tutte le vittime del mondo, ponendo fine alla loro sofferenza e portando loro la pace. Durante i suoi 14 mesi di degenza in ospedale realizzò  gru con ogni tipo di carta a sua disposizione, comprese le confezioni dei farmaci, ma alla fine Sadako non riuscì a portare a termine i suoi mille origami. I suoi amici, tuttavia, ne prolungarono la vita e la memoria. Nel 1958, infatti, venne inaugurata, all'interno dell'Hiroshima Peace Memorial, la statua di Sadako, ritratta con le braccia aperte protese verso il cielo mentre una gru spicca il volo dalle sue mani. Alla base della statua, codeste parole: “Questo è il nostro grido. Questa è la nostra preghiera. Pace nel mondo”. Ancora oggi uomini e donne di qualsiasi nazionalità portano a Sadako le proprie gru di carta nella speranza che regni sempre la pace tra i popoli.

Da questa storia, a parte un nodo al cuore, possiamo ricavare molteplici interpretazioni ed altrettanti insegnamenti. Quanto è deleteria la sete di potere? Fino a che punto l'uomo può spingersi per veder realizzato il proprio obbiettivo? E sopratutto, quanto vale la vita degli altri rispetto alla mia?

Qualcuno, giustamente, afferma che se non si conosce la storia questa è destinata a ripetersi, dunque perché ogni anno si ricordano le vittime di Hiroshima e Nagasaki ma non si da quasi mai notizia dei bombardamenti o delle scorrerie giornaliere che ancora oggi mietono migliaia di vittime innocenti? Non siamo tutte persone, indipendentemente da ciò che crediamo, ciò che facciamo e ciò che vogliamo?

Cercano di creare sistematicamente a tutti noi dei nemici, perché se tu hai dei nemici hai paura, se hai paura hai bisogno di qualcuno che ti comanda ed automaticamente non si fa altro che alimentare un potere.

Divide et impera.

 

 

Utente Severyt

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