La Divinità del calcio

pelè

Salve amici di Smeet, innanzitutto volevo augurarvi un felice 2023 e spero che abbiate trascorso le feste in serenità.

Oggi parleremo di una leggenda del calcio, di un uomo che grazie ai suoi piedi è riuscito ad arrivare dove nessuno è mai arrivato e difficilmente eguaglierà.

Il suo nome è Edson Arantes do Nascimento, conosciuto in tutto il mondo con il suo pseudonimo: Pelè.

Fin da bambino mi domandavo chi fosse più forte tra Pelè e Maradona, domanda che si saranno fatti in molti.

Oggi posso solamente dire che il popolo ha perso due grandi campioni che hanno cambiato il calcio, diventando dei modelli da seguire per chi ambiva a diventare un

giocatore. Purtroppo su Pelè rispetto a Maradona abbiamo poca documentazione perché giocava negli anni 50-70, in un campionato che rispetto ad oggi conoscevano in

pochi. 

Ma chi era davvero Pelè? Mi sono documentato e oggi cercherò di raccontarvi la sua storia.

Pelè è nato nel 1940 in Brasile, esattamente a Três Corações, un comune dello stato del Minas Gerais. I suoi genitori erano poveri, talmente poveri che non potevano

comprargli nemmeno un pallone, infatti giocava con degli stracci riempiti di carta e legati con lacci o dei calzini, dandogli una forma circolare. Fin da bambino andava a

consegnare la biancheria che la madre lavava per poter guadagnare qualche soldo, spesso si fermava per strada a giocare a pallone, sporcando così i vestiti che la madre

gli dava e di conseguenza doveva rilavare tutto.

Pelè non aveva le scarpe, le prime scarpe le comprò con il guadagno extra che riceveva pulendo scarpe per strada.

Non ha mai amato il suo soprannome, gliel'hanno dato per farlo arrabbiare e prenderlo in giro in quanto lui pronunciava Pilè il nome di un portiere che si chiamava Bilè e

quindi, da quel giorno iniziarono a chiamarlo Pelè.

Il talento di Pelè con il pallone era immenso, durante una partitella fu notato da uno scout e all'età di 15 anni lasciò casa sua per giocare in un club professionistico, il

Santos. Sapeva fare tutto, dribblare, passare, controllare la sfera, colpire di testa e dopo il suo arrivo, il Santos, iniziò a crescere come squadra, fino a diventare il super

Santos che per 20 anni dominò in Brasile diventando una delle squadre più forti al mondo.

Il debutto in nazionale arrivò a soli 16 anni contro l'Argentina, persero 2-1 ma quel gol fu segnato proprio da Pelè.

Nel 1958 si disputarono i mondiali in Svezia e Pelè fu convocato dal Brasile giocando la sua prima partita contro i sovietici, aveva solo 17 anni, in campo ne dimostrava 12.

Il ragazzino contribuisce facilmente alla vittoria per 2-0, smentendo tutti i critici.

Sembrava che danzasse in campo, infatti lo hanno soprannominato il ballerino. In semifinale realizzò una tripletta contro la Francia, portando la Seleção in finale contro la

Svezia. Le pressioni sul 17enne erano tante ma lui quel giorno mostrò al mondo la sua forza, distruggendo la Svezia per 5-2 ed ha fatto uno dei suoi gol più belli.

Quella sfrontatezza e quell'arroganza tipica di chi sa di poter fare tutto, e lo faceva. E' stato l'unico al mondo ad aver vinto per ben 3 volte la coppa del mondo, nel 1958,

1962, e l'ultima proprio contro l'Italia nel 1970, distruggendoci per 4-1. 

Nella sua carriera ha realizzato più di 1200 gol ed è il calciatore ad aver realizzato più triplette, ben 92.

Nel 2011 è stato dichiarato Patrimonio storico-sportivo dell'umanità.

Purtroppo pochi giorni fa, all'età di 82 anni ci ha lasciati e mi dispiace che molti si sono ricordati di lui solo dopo la sua morte.

O rey sarà eterno, come Diego ed altri grandi campioni che non ci sono più, ma resteranno in eterno nel cuore di chi li ha amati.

Spero che l'articolo sia stato di vostro gradimento, al mese prossimo.

REP.Maяco™