Salve smeeteriani! Era da un po' che non ci si sentiva, sono INFO.LETT. Spin, il vostro immancabile lettore che anche ad agosto ci tiene a tenere allenata la mente e a proporvi dei contenuti di rilievo. Oggi vi propongo una poesia scritta da me, una poesia che ho voluto dedicare a chi nei mesi scorsi ci ha lasciato a causa del COVID-19, uomini e donne come noi. Chi più giovane e chi meno, molti nonni ci hanno lasciato e a loro (e non solo) è dedicato quanto segue.
Tra i vaneggiamenti della natura
ove indugiano gli occhi,
rigogliosa si dirada la frescura
di un nuovo mondo senza sbocchi
che illanguidisce un delicato avvenire
a cui di prevederlo
non c'era alcun sentire.
Ci si ritrova nella paura e nello sconforto
inermi, a scrutare rinnovate prospettive
che lontane soggiaciono
in un piccolo reparto
di terapie intensive;
di un respiratore l'unico suono.
Su tutto questo, da uomo, io ragiono.
Ho visto morire l’aurora,
piegarsi furtiva, eclissarsi.
Ho visto nella surrealità d'una notte
feretri senza nome ancora
in lontananza dissiparsi
verso un destino che nulla più promette.
D'un drappo e d'un omaggio disperato
il tempo non c'è stato.
Corpi e anime come noi
che con la vita avrebbero ancora giocato,
da quel momento in poi
il nostro cuore davanti ad uno schermo
è raggelato.
Dall'abisso dell'ineluttibilità,
della contrarietà,
ancora una volta fragili ci siam scoperti
al cospetto della Terra
che suggerisce come adeguarsi.
Migliaia di respiri si è ripresa
in una morsa che per mesi si è protesa.
L'angoscia ora è sol sopita
ma in memora di chi ha terminato la partita
continuiamo con diligenza
e perseveranza
a lottar per conservare la speranza
della ritrovata normalità.
Spero che l'abbiate potuta apprezzare. Un saluto dal vostro lettore (id: 28573215), e buon proseguimento d'estate. E sempre attenti alle norme di sicurezza!