Razzismo e discriminazione: Black Lives Matter

Journalists

Buongiorno Smeeteriani! Spero stiate bene e che le vostre giornate stiano trascorrendo in maniera serena dopo il difficile periodo di lockdown vissuto. Io sono ancora qua, oggi, a parlarvi di una tematica tornata prepotentemente alla ribalta negli Stati Uniti: quella del razzismo.

 

Minneapolis, Minnesota. 25 maggio 2020. George Floyd (afroamericano) viene fermato e immobilizzato a terra da tre agenti di polizia, uno di questi, con fare disinvolto, preme il suo ginocchio sulla gola del malcapitato e dopo 8 minuti di straziante agonia lo uccide. Tutto filmato, documentato. "I can't breathe", io non riesco a respirare, ripetuto più volte. Un grido rimasto inascoltato, un grido rimasto strozzato dal peso di secoli di razzismo: una piaga che oggigiorno ancora persiste in special modo negli Stati Uniti, dove il problema rischia di far implodere l'impianto sociale della suddetta nazione, tra manifestazioni violente, suprematisti bianchi e gruppi anarchici. In campo è persino sceso l'esercito per tentare di sedare gli animi, anche se il moto di protesta difficilmente vedrà una fine a breve termine. La morte di Floyd ha scoperchiato un vaso che era colmo di abusi di potere, discriminazioni verso le persone di colore e silenzi. Altri casi di questo genere sono stati sottaciuti nel passato; non è stato il primo ma è il momento di fare in modo che sia l'ultimo. La tematica tuttavia è globale: tanto si è fatto per debellare un certo tipo di mentalità ostile contro tutto ciò che è "diverso" e dopo certi episodi sembra di tornare punto e a capo.

 

Il razzismo in senso stretto nacque verso la fine del XVII secolo, per giustificare una politica basata sul colonialismo e lo sfruttamento dei neri da parte dei padroni bianchi. Inizialmente più che per una mera questione legata alla razza, si associava l'arretratezza tecnologica e le pratiche tribali di queste popolazioni libere (poi rese schiave) ad una condizione di inferiorità intellettuale e culturale, oltre che morale e genetica. Nel corso della storia questa presunta superiorità degli occidentali civilizzati sfociò in una vera e propria ideologia razzista, con conseguenze che si ripercuotono talvolta anche nella società moderna. Nel continente a stelle e strisce la schiavitù venne abolita solo nel 1863 in Arizona, e a seguire negli Stati adiacenti nel 1865. Milioni di schiavi vennero liberati tramite il Proclama di emancipazione di Lincoln, che può essere considerato lo strumento legislativo grazie al quale lo schiavismo venne costituzionalmente abrogato. Tuttavia, la matrice discriminatoria che alimentava l'intolleranza verso i neri non terminò ma anzi si rafforzò al punto che il razzismo fu istituzionalizzato e culminò con la conseguente "segregazione razziale", e politiche sistematiche di disuguaglianza che privarono gli afroamericani, tra le altre cose, del diritto di voto.  Fenomeno, questo, durato fino alla metà degli anni '60 del secolo scorso. Era proibita la mescolanza razziale e si intimava loro dove potessero leggere, parlare, bere, riposare e dove potessero o no entrare. Con il Civil Rights Act (1964) ebbe inizio il processo di desegregazione, seppur a passi molto lenti e non con poche tribolazioni e avvenimenti drammatici.

 

Ritornando al XXI° secolo -anche se sono passati a malapena 60 anni ed è bene ricordarlo- le difficoltà ad ottenere un'emancipazione equa e totale continuano. Il razzismo negli Stati Uniti è ancora un problema non risolto. Se le leggi hanno concesso da una parte un trattamento paritario per tutti i cittadini, la cultura sociale di una fetta della popolazione bianca non pare essersi discostata dai retrogradi parametri razziali che hanno portato a lungo alla privazione di molti diritti fondamentali. Diritti che sono sacri e inalienabili per qualsiasi essere umano. E quando questo bigottismo si infiltra tra le forze dell'ordine, che non ne sono immuni, assistiamo a casi come quello di George Floyd.  Black Lives Matter, le  vite nere contano. Esattamente come le altre. Si è diversi perchè si è unici, indipendentemente dal colore della pelle, dall'orientamento sessuale, dalla classe sociale di appartenenza. Dal tenore di vita.

 

Qui concludo. E' tutto dal vostro LETT.- Sρıи_đℓεя -

Buona continuazione!