Il fascino della campestre

Il fascino della campestre

 

Salve a tutti amici e benvenuti a questa nuova “puntata” sportiva sulle pagine del blog smeetiano!

Siamo giunti ormai alla primavera e tutti gli sport invernali hanno avuto quindi il loro finale di stagione. Tra questi. quello che ha catturato di piu’ la mia attenzione negli ultimi giorni e’ stata la corsa campestre. Chi di noi non ha provato almeno una gara a scuola, alle medie o alle superiori?!

 

Pur essendo l’atletica uno sport estivo, la corsa campestre (chiamata Cross Country in inglese o semplicemente Cross in italiano) si disputa tipicamente nei mesi freddi e anzi si e’ spesso parlato, purtroppo finora senza successo, di un suo inserimento nelle Olimpiadi invernali. Ma se le gare in pista hanno un percorso regolare e monotono, invece la corsa campestre ha il suo fascino oltre alla bellezza del paesaggio, nel fatto che gli atleti devono affrontare il terreno sconnesso, il fango, la sabbia, le pozzanghere, le salite e quant’altro!

 

Sabato 30 marzo si sono tenuti per l’appunto i Mondiali ad Aarhus in Danimarca... ed e’ stata un’edizione che ha riscontrato un notevole successo all’estero, per l’organizzazione, per la nutrita partecipazione e per il percorso davvero impegnativo! Gli atleti hanno dovuto affrontare oltre a tutte le altre difficolta’ anche una salita durissima, ricavata dal tetto del Moesgard Museum: infatti questa bellissima opera architettonica e’ costruita proprio sotto il prato!

 

Naturalmente, come sempre negli ultimi anni, il dominio e’ stato degli atleti africani: quindi Kenya, Etiopia, Uganda, che hanno monopolizzato il medagliere: i loro atleti sono evidentemente abituati a quel tipo di gara, visto che gia’ quando sono bambini i  lunghi tragitti a piedi anziche’ camminando li percorrono correndo! Citiamo poi il vincitore maschile, l’ugandese Joshua Cheptegei e quella femminile, la keniana Hellen Obiri.

 

E l’Italia? Ma noi abbiamo avuto la prima classificata europea tra le ‘under 20! Si chiama Nadia Battocletti, un nome molto interessante per il futuro di cui sentiremo parlare e brava e’ stata anche l’altra azzurra Angela Mattevi. Purtroppo pero’ loro sono state le uniche presenze per i nostri colori su 5 gare totali: un vero peccato che la federazione italiana abbia voluto snobbare in questo modo una manifestazione cosi’ importante!

 

Sperando che queste righe siano state il piu’ interessanti possibile, vi saluto e vi raccomando di seguire sempre gli articoli miei e dei miei “colleghi” sul blog!

 

Bye bye dal reporter sportivo Luca75ud